L'ex membro dei Beatles è da più di trent'anni al centro di un intricato gioco di luci, ombre, immagini, suoni, frasi dette e frasi lasciate a metà. Inizia durante una trasmissione radiofonica, il conduttore, tale Russ Gibb riceve una telefonata in diretta di un anonimo che racconta una storia suffragandola con presunti indizi che il gruppo di Liverpool avrebbe disseminato ovunque lungo il loro cammino.
Era l'alba del 1970, era esattamente il 12 Ottobre del 1969, e si era lontano da dove i fatti raccontati si sarebbero svolti, si era infatti a Detroit, USA. Russ Gibb riceve in onda la telefonata, la voce maschile che parla dall'altra parte del cavo gli racconta che Paul McCartney è in realtà morto ben 4 anni prima in un incidente stradale, e che i baronetti l'avevano sostituito con un sosia, tale William Campbell (nome comunissimo in Inghilterra), e che forse per rimorso e forse spinti da un intimo desiderio di verità avevano iniziato a disseminare i loro dischi di segni che tendono a confermare questa teoria.
Da quella telefonata si sviluppò una continua caccia alla traccia, nacquero e si diffusero teorie su teorie, storie su storie e il caso McCartney divenne perfino argomento di tesi di laurea. Ripercorrendo il percorso di quelle cacce si raccolgono facilmente una quantità smisurata di indizi a volte persino inquietanti.
Se la storia che raccontava la voce era vera allora la prima tappa della caccia sarebbe stata il 1965, e il primo posto dove cercare è l'album del dicembre 1965, "Rubber soul", nella tracklist del disco principale è compresa una traccia il cui titolo è "we can work it out", tradotto "ne possiamo uscire", molti hanno visto in questo brano il primo grande indizio, "ne possiamo venir fuori" dicono i Beatles, ma venir fuori da cosa, si chiedono i cacciatori. C'è chi tra i cacciatori ha sostenuto, ed è stato semplice, che questo brano celebrava il ritrovato ottimismo del gruppo dopo la perdita di un suo importante membro, McCartney.
E' comunque palese a tutti che a cavallo tra gli anni 1965 e 1966 tutto attorno ai Beatles, ed i Beatles stessi, muta si cambia si riplasma in fogge diverse. I Beatles cambiano stile e conservano le uniformi degli esordi, e dai vestiti tutti uguali si passa a isolare ogni membro, nello stesso periodo iniziano a lavorare a quello che per molti è l'Album della loro carriera: "Revolver". Con "Revolver", uscito nel 1966, il “mondo beatles” cambia. Le melodie presentano suoni innovativi. I testi gioviali e giovanili pieni di “Yeah, Yeah,” di vocalizzi, di amori adolescenziali e ottimismo un ingenuo, ora hanno temi cupi. "Revolver" è l'album di canzoni memorabili come "Eleanor Rigby", "Yellow Submarine", "Here, there and everywhere". In molte delle canzoni presenti su quest'album sono pieni di richiami a satanismo, morte ed esoterismo, e per i Beatles è una novità assoluta.
Per quanto concerne il mistero McCartney, i cacciatori trovano campo fertile in questo Album, per loro infatti c'è "Eleanor Rigby" e i suoi evidenti richiami alla morte di qualcuno, in essa un prete - Father McKenzie - prepara il sermone per una cerimonia cui nessuno assisterà. Un riferimento chiaro per i cacciatori al fatto che McCartney fu sepolto in fretta e in gran segreto, alla presenza di un sacerdote. Ed ancora in "Taxman" Harrison canta: "Dichiarate i penny che avete sui vostri occhi", un'immagine che richiama la consuetudine di antica guisa di porre sugli occhi dei defunti delle monete.
E per la prima volta la caccia non si ferma ai testi e alle musiche ma tocca anche l'aspetto visuale, i cacciatori si soffermano sulla copertina e lì trovano ancora indizi, Paul McCartney infatti ha rispetto agli altri tre baronetti una posa diversa, egli è l'unico defilato e di profilo.
Gli indizi continuano ad apparire ed anzi con il tempo proliferano e cronologicamente si arriva a "the Bealtles yesterday and today" più noto come "the butcher's album" con le sue due copertine, infatti l'album al lancio aveva una copertina dove i 4 si presentavano vestiti da macellai con pezzi di carne, bambole rotte e sangue sparsi ovunque, e dove Paul è attorniato dalle babmbole dai pezzi di carne e dal sangue. La copertina fece così tanto discutere che l'album fu ritirato e la copertina fu sostituita con una nuova, ma in essa Paul era seduto in una cassa a guisa di bara. I cacciatori non contenti degli indizi della doppia copertina non si fermarono ed ascoltarono i testi arrivando a definire indizi il pezzo iniziale di "Yesterday" cantato da Paul che dice "I believe in yesterday, suddenly, I'm not half the man I used to be, there's a shadow hanging over me. Yesterday came suddenly..." cioè "credo nel passato, improvvisamente, io non sono che metà dell'uomo che ero uso d'essere, c'è un ombra che volteggia su di me. Il passato arriva all'improvviso". Nello stesso album i cacciatori di indizi trovano interessante "Nowhere man" dove dice "you don't know what you're missing, nowhere man can you see me at all".
Nel 1967 esce "Sgt. Peppers lonely heart's ckub band" una vera e propria esplosione di colori, suoni e indizi. Per i cacciatori di indizi è un diletto osservare la copertina e trovarvi le foto delle "persone che amiamo ed ammiriamo", come le descrisse Starr, foto di Marlon Brando, Stanlio & Ollio, Carl Marx, Jane Harlow, Bob Dylan, Edgar Allan Poe, il Mago Nero Aleister Crowley, gli stessi Beatles prima versione o come asserirono alcuni cacciatori i Beatles originali, e i Beatles nuova versione, vestiti di colori sgargianti e posti di fronte ad una composizione floreale che potrebbe apparire come una bara sormontata da un basso elettrico, lo strumento di McCartney. La stessa testa di McCartney è sormontata da una mano aperta, maledicente secondo alcuni, simbolo di morte per le culture orientali secondo altri.
Nel Book all'interno dell'album McCartney ha sul suo abito una patch, una di quelle toppe divertenti che spesso i cantanti cucivano sui vestiti per abbellirli, e sulla sua c'è scritto OPD acronimo per i paesi britannici di Officially Pronounced Dead, cioè "Ufficialmente Morto".
Potevano i cacciatori fermarsi qui? No, qualcuno suggerì che i Beatles avevano inserito anche indizi molto più celati e così ci fu chi osservando la copertina allo specchio scorse nella cassa al centro della copertina la scritta "1 one 1" cioè "111" e " He die" con una freccia tra le due parole. Caso vuole che la freccia punti su McCartney è che la frase così diventi "He (McCartney) die". Tra i cacciatori vi fu persino chi puntualizzò come le coincidenza fossero così curate da ricreare un basso mancino (McCartney è mancino) con dei crisantemi. E che i Beatles prima versione erano statue di cera e che uno fra essi, Starr, fosse vestito a lutto e a consolarlo fosse McCartney. Ma la ricerca iniziata sulla copertina non si fermò neppure a questo si arrivo persino ad individuare l'auto di McCartney, una Aston Martin (quella con cui sarebbe morto), una statuetta della divinità indù Sheeva (morte e distruzione) che indica McCartney e Harrison che sul retro di copertina indica una riga ben precisa di una canzone e che dice "Wednesday morning at 5 o'clock" la canzone è "She leaving" e la data e l'orario sarebbero quelli della morte di McCartney. I più acuti si sono soffermati inoltre sulle dita dei 4 sulla copertina del retro dell'album, dove i tre superstiti compongono le lettere LVE e McCartney in posa dissimile come di consueto non mostra le mani e quindi lascia un buco, una O componendo la parola "love" amore.
Ascoltando le canzoni dell'album i cacciatori si soffermarono su una di esse in particolare "A day in life" il cui testo diceva "Era una notizia triste, ma nonostante ciò ho dovuto ridere" ed ancora "Ha perso la vita in macchina, non si era accorto che era scattato il semaforo" ed infine "Avevano già visto la sua faccia". In "Magical Mystery Tour" i Beatles continuano a piazzare indizi sonori come in "I'm the Walrus" dove una voce di sottofondo se riprodotta al contrario sembra dire "Ah, ah, Paul is dead", e in "Strawberry fields forever" dove Lennon canta "ho sepolto Paul"; ma anche indizi visuali come nella foto in cui McCartney è seduto di fronte alla scritta "Io ero" e dietro di lui sono due bandiere a rappresentare un funerale militare.
Nel 1968 esce il "white album" così chiamato per via della copertina interamente bianca e per i cacciatori fu un colpo duro, ma qualcosa la trovarono ugualmente in "I'm so tired" dove la solita voce ascoltata al contrario direbbe "Paul è morto uomo, mi manca, mi manca, mi manca". Quest'album però ebbe maggiori riscontri in tribunale dove le canzoni "Helter Skelter" e "Piggies" furono ascoltate molteplici volte durante il processo Manson.
Così si arriva agli album del 1969 "Yellow submarine" e "Abbey road", nel primo i cacciatori di indizi si soffermarono subito sulla mano posta sulla testa di McCartney come in due album prima, e sul sottomarino che sembra essere sepolto all'interno della collinetta. Ascoltando le canzoni presenti nell'album sono state riscontrate inoltre evidenti tracce in "All you need is love" dove Lennon alla fine canta "Yes he's dead...we loved you yeah yeah yeah" e in Northen Song.
In "Abbey road" la copertina secondo i molti cacciatori è tra le più significative, i 4 camminano in fila su un attraversamento pedonale e simulano un funerale, dove McCartney è scalzo cammina con un altro passo e tiene nella mano destra una sigaretta, nonostante sia notoriamente mancino. Nella raffigurazione Lennon rappresenterebbe il sacerdote, Starr l'uomo delle pompe funebri, McCartney il deceduto e Harrison l'altro uomo delle pompe funebri. Sul lato destro della strada i cacciatori di indizi hanno individuato un veicolo che sarebbe un'ambulanza o un carro funebre e sul lato sinistro un Maggiolone. La cosa che colpisce di quest'ultima è la targa: LMW 28IF, cioè Linda McCartney widowed e se Paul fosse stato vivo avrebbe 28 anni.
Altri indizi si riscontrano inoltre in "Let it be" dove McCartney è raffigurato su uno sfondo color sangue dissimile dagli altri tre membri. Altri cacciatori hanno raccolto molte altre tracce, quali McCartney travestito da tricheco, McCartney con un fiore diverso dagli altri membri o la scritta Love 3 Beatles sino ad arrivare alla scritta Beatles sulla copertina di un album che corrisponderebbe ad un numero di telefono, quell'album era "Magical mystery tour", ed il numero di telefono sarebbe di Londra e si dice che per un certo periodo chiamando quel numero un messaggio pre-registrato annunciava "ti stai avvicinando", gli "indizi" scoperti sono molteplici; tutt'oggi molti fra loro sono certi di poterne trovare ancora.
I Beatles più volte sollecitati sull'argomento non hanno mia ammesso ne smentito e spesse volte hanno sarcasticamente glissato anche sulle circostanze più evidenti. Dopo lo scioglimento dei Beatles il gioco però non si fermò e Lennon prima di morire avrebbe detto rivolgendosi a McCartney "Questi pazzi avevano ragione quando dicevano che tu eri morto..." riferita al fatto che McCartney scrivesse solo canzoni d'amore, la risposta di McCartney non si fece attendere e arrivò con una delle sue più belle canzoni, dove egli dice "qualcuno afferma che il mondo non ha più bisogno di stupide canzoni d'amore, io mi guardo attorno e vedo che non è così", quella canzone è "Silly love songs".
Le ultime parole in materia le ha comunque dette lo stesso McCartney, usando proprio i metodi utilizzati dai Beatles, il titolo dell'album "Paul is live" del 1993 che rappresenta il celebre attraversamento di Abbey road e McCartney con un cagnolino e il solito Maggiolone bianco che però ha cambiato targa diventando "51IS" cioè "51 è" gli anni che aveva McCartney in quel momento.
Resta una sola curiosità, il caso volle che il debutto discografico dei Beatles avvenisse in contemporanea al lancio del primo film "Dr No" della serie 007 James Bond, e che l'agente al servizio di sua Maestà da quel momento non avrebbe mai più incrociato la strada dei Beatles sino a quando a gruppo ormai disciolto nel 1973 McCartney firmò la canzone "Live and let die" colonna sonora dell'omonimo film della serie. La storia narrata ha sempre differenti contorni, ma il comune denominatore è sempre lo stesso McCartney nel 1965 sarebbe morto in un incidente automobilistico e per non rischiare di perdere l'onda del successo il suo posto nei Beatles sarebbe stato preso da un sosia addestrato e perfezionato con la chirurgia.
McCartney e i Beatles hanno scherzato su tale evento sia prima che fosse reso pubblico che dopo. I loro Album sono pieni di allusioni, coincidenze e a volte molto più dirette realizzazioni. Ciò che tutt'oggi inquieta non è tanto se McCartney sia ancora vivo o se McCartney morì veramente, infondo McCartney ad oggi appare tutto fuorchè morto. Quindi dando per certo che fosse tutta un'opera di montaggio, una burla accuratamente studiata dai Beatles, o semplicemente un modo nuovo di farsi pubblicità viene semplice chiedersi come mai i Beatles espressero per realizzare una burla o una pubblicità non semplici montaggi ma conoscenze esoteriche ed occultistiche all'epoca insospettabili per un gruppo di ragazzini spensierati. Ci si potrebbe inoltre chiedere come tali conoscenze fossero arrivate ai Beatles e quanto ne avessero turbato gli animi e sconvolto le menti.
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Aleister Crowley
testo: http://www.daltramontoallalba.it/diavolo/beatles.htm
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